Un aforisma, una barzelletta, una battuta al giorno |
Cinema - Sei pronto? Avanti, scrivi, incomincia: "Signorina" ... - Dove sta la signorina? - Ma che, è entrata la signorina? Va’ avanti, animale, signorina è l’intestazione autonoma della lettera. "Signorina, veniamo noi con questa mia a dirvi una parola che scusate se sono poche, ma settecentomila lire a noi ci fanno specie quest’anno, c’è stato una grande morìa delle vacche come voi ben sapete ...". Punto, due punti, ma sì, fai vedere che abbondiamo abondantis adbondandum. "Questa moneta servono a che voi vi consolate, vi consolate", scrivi, che aspetti? - Avevo capito l’insalata ... - Non mi far perdere il filo ... "vi consolate dal dispiacere che avreta, che avreta, che avreta", già, è femmina e va al femminile, "perché lo dovrete lasciare". - Non so ... perché che? - Che è non so? Perché è aggettivo qualificativo ... "perché dovete lasciare nostro nipote che gli zii che siamo noi medesimo di persona vi mandano questo perché il giovanotto è studente che studia che si deve prendere la laura, che deve tenere la testa al suo posto e cioè sul collo ...", punto, punto e virgola, punto e un punto e virgola. - Troppa roba! - Lascia fare, se no dicono che siamo provinciali, siamo tirati ... "Salutandovi indistintamente, salutandovi indistintamente ... i fratelli Caponi" ... apri una parente, "che siamo noi". Hai aperte la parente? Chiudila. Totò, Peppino e la ... malafemmina, regia di Camillo Mastrocinque << Precedente
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